13 bellissime parole impossibili da tradurre in inglese
Una delle più belle caratteristiche delle lingue è che ci forniscono il lessico essenziale per esprimerci. Ormai sono lontani i tempi in cui dovevamo fare smorfie o cercare di trasmettere emozioni attraverso le espressioni del volto. Comunque, anche se la lingua inglese vanta un vocabolario di circa 750.000 parole, a volte un termine non riesce a comunicare da solo l’esperienza che stiamo vivendo e, di conseguenza, ad essere tradotto. Ecco qui 13 esempi:
waldeinsamkeit (tedesco)
“La sensazione di solitudine e di comunione con la natura quando si è soli in un bosco”
Spesso siamo così presi dalle nostre vite da lasciare che lo stress e le responsabilità ci travolgano. È proprio il momento in cui abbiamo bisogno di provare la Waldeinsamkeit: fare delle belle passeggiate nel bosco ti aiuterà a recuperare un sano equilibrio. Prendere tempo per se stessi non è mai uno spreco, specialmente quando si è circondati dalla natura.
wabi-sabi (giapponese)
“Trovare la bellezza nelle imperfezioni”
Niente è perfetto (anche se a volte uno spuntino a base di Nutella si avvicina sicuramente alla perfezione). Ma questo è il bello! Sono proprio i nostri difetti e le nostre imperfezioni a renderci unici, speciali e belli. Dai ascolto a questa espressione giapponese e abbraccia tutte le tue piccole imperfezioni.
saudade (portoghese)
“La sensazione di desiderio per qualcuno o qualcosa che è assente, che si ama ma che potrebbe non tornare mai più”
Sarò un romantico senza speranza, ma adoro questa parola. Significa nostalgia, malinconia, amore, gioia, tristezza, speranza, sensazione di vuoto e desiderio – tutti i sentimenti di una vita racchiusi in una sola parola.
ya’aburnee (arabo)
“La speranza di morire prima di una persona amata, perchè altrimenti sarebbe insopportabile vivere senza di lei”
Possiamo essere drammatici al massimo e citare Romeo e Giulietta di Shakespeare, oppure più semplicemente il grande Winnie the Pooh che spiegava Ya’aburnee in questo modo: “Se vivi fino a cent’anni, allora io voglio vivere cent’anni meno un giorno, così non starò mai senza di te”.
缘分 o yuánfèn (mandarino)
“Il destino tra due persone”
La parola Yuánfèn descrive la prospettiva alla quale una relazione è predestinata o indirizzata, e viene generalmente usata come un proverbio: 有緣無份 (yǒu yuán wú fèn), che si può tradurre più o meno con “avere una sorte senza un destino”. Così, sempre per ritornare a Romeo e Giulietta, si può usare questa massima quando una coppia è destinata ad unirsi ma non a vivere assieme (un’idea che apparentemente è sfruttata anche come una maniera sofisticata di lasciarsi).
forelsket (norvegese)
“L’euforia che provi quando inizi ad innamorarti”
È probabilmente una delle sensazioi più belle al mondo: farfalle, sorrisi, lo sguardo perso e la testa perennemente tra le nuvole. Per darti un’idea, forelsket è quella condizione che può far scomparire o apparire magicamente 20 dollari nelle tue tasche, farti ordinare un dessert gratis o farti realizzare che ti hanno portato una pizza extra-large anche se ne avevi pagata solo una large.
kilig (tagalog)
“La sensazione delle farfalle nello stomaco, specialemente quando succede qualcosa di romantico”
Sono sicuro che Kilig sia la versione austronesiana di Forelsket – quella sensazione eccitante nello stomaco, che puoi avere solo quando cominci ad essere sopraffatto dalla gioia, come durante il primo bacio.
commuovere (italiano)
“Una storia che scalda il cuore fino a farti piangere”
Di solito, mi succede con tutti i film in cui c’è un cane. Se vuoi provare a commuoverti facilmente, guarda Hachiko, un film basato su di una storia reale. Parla di un cane che ogni giorno aspettava alla stazione il suo padrone di ritorno dal lavoro, e che continuò ad aspettarlo per diversi anni anche dopo la sua morte. È normale piangere a questo punto.
depaysement (francese)
“La sensazione che si ha quando si è lontani dal proprio Paese natale: sentirsi uno straniero”
È più o meno come avere nostalgia di casa, ma il sentimento è ancora più intenso, perchè ti sembra di non appartenerci effettivamente. Ci si sente come un fiore sradicato da un delizioso giardino e buttato in un piccolo vaso sul davanzale della finestra.
duende (spagnolo)
“Il potere misterioso di un’opera d’arte che fa commuovere profondamente”
La parola duende è spesso associata al flamenco, ma descrive in generale anche la bellezza di qualsiasi rappresentazione artistica, che può davvero farti percepire la realtà. Nella mitologia spagnola e in quella sudamericana, il duende è anche una creatura simile ad un elfo che fa rigare dritto i bambini più piccoli.
hiraeth (gallese)
“Un tipo particolare di desiderio verso la terra natale o un passato romantico”
Hiraeth significa essere nostalgici di casa o ricordare un periodo della propria vita, ad esempio gli anni dell’università, quando tutti i tuoi amici si trovavano in un unico posto e condividevi con loro tanti splenididi momenti, così belli da volerli vivere di nuovo con la stessa intensità.
mamihlapinatapei (yagan)
“Lo sguardo che non ha bisogno di parole, carico di significato, condiviso da due persone che desiderano iniziare qualcosa, ma che hanno paura a farlo”
Se hai mai avuto una cotta per qualcuno, allora hai provato Mamihlapinatapei. Ed è stata sicuramente un’esperienza confusa come questa parola Yagan, una delle lingue indigene parlate nella Terra del Fuego. Mamihlapinatapei è considerato anche uno dei vocaboli più sintetici e diffcili da tradurre al mondo.
toska (russo)
“Una sensazione di grande angoscia spirituale, spesso senza una causa specifica, un desiderio privo di oggetto”
È la sensazione di qualcosa che ti manca, ma non sai cosa sia di preciso e questo provoca in te una grande frustrazione.