EF Student Stories: la love story di Federica a Malta
Mi chiamo Federica, ho 14 anni e sono partita per andare a Sliema il 19 luglio. In aeroporto ho conosciuto un sacco di persone con la quale ho passato due settimane nel college di EF, nel residence e in giro per svolgere attività o semplicemente per divertirci. Prima della partenza pensavo che quel viaggio non mi sarebbe piaciuto affatto, ma una volta arrivata lì non volevo tornare dai miei genitori. La mia leader EF era simpaticissima! In realtà erano tutte ragazze, molto simpatiche. La mia, però, era speciale: avevamo un rapporto stupendo, come se fossimo sorelle. Loro sono sempre state molto disponibili, anche lo staff scolastico. Con questo viaggio finalmente ho acquistato fiducia in me stessa, riesco ad essere meno timida parlando l’inglese perfettamente. I miei amici mi aiutavano spesso a fare amicizia. Con loro sono tutt’ora in contatto, stiamo addirittura pianificando di incontrarci questo mese. Penso che sia stato il viaggio migliore della vita ed è una cosa che consiglio a tutti, grandi e piccoli. Questo è un modo per imparare a rapportarsi con gli altri in più lingue e così possono nascere nuove amicizie o, addirittura, nuovi amori.
Sliema è una città fantastica che, come ogni città, ha la propria cultura. Ciò che mi piace molto è l’aria che si respira, l’aria di mare. Il mare era stupendo, di un celeste brillante che subito risaliva agli occhi. I tramonti sono la cosa che ho più amato tra tante. Dopo una lunga giornata, piena di attività, mi piaceva guardare il sole calare in spiaggia con gli amici.
Il momento più intenso, ma anche più romantico, della mia vacanza studio è un momento trascorso con un ragazzo. Un ragazzo francese con origini messicane che , tra tante ragazze, non so per quale motivo, ha notato proprio me. All’inizio non ci feci caso, ma c’è sempre stato un “flirt” da parte sua. Una sera gli promisi un’ uscita a quattro: io, lui, la mia amica ed il suo amico. Al punto di incontro vide che ero sola, così mi chiese quale lingua capissi di più tra francese e spagnolo perché doveva usare una delle due per chiedere all’amico di andar via in modo tale da restare soli. Parlammo per ore e ore in riva al mare, fin quando non arrivò il momento di tornare al residence. Mi accompagnò, ma gli chiesi di restare altri dieci minuti. Poco prima che quei dieci minuti finissero mi disse nella sua lingua, il francese, che sono la più bella del mondo e ci siam baciati.
Questa esperienza mi ha permesso di acquistare più fiducia, coraggio. Riesco a parlare perfettamente l’inglese senza alcun problema, cosa che non riuscivo a fare una volta per paura di essere giudicata.
Essere incerti sulla propria partenza è del tutto normale, soprattutto se si è timidi. Quando poi inizierete a conoscere i vostri compagni, con la quale starete la maggior parte del tempo, non ci sarà più quel pensiero negativo che c’era all’inizio. Io e la mia compagna di stanza, ad esempio, non parlavamo molto , fin quando poi non ho fatto il primo passo. Alla fine,da due compagne di stanza che non si parlavano, siamo diventate amiche strette che si vedono ogni fine settimana. Il consiglio che posso darvi, quindi, è di non essere timidi, di non far caso a quel pensiero negativo presente all’inizio e di fare il primo passo, soprattutto se necessario.
Il fatto che io abbia iniziato presto ad usare questa lingua mi permetterà di avere più tempo per conoscerla a fondo e presentarmi nel futuro mondo del lavoro già avvantaggiata.