Mind the gap: l’importanza di prendersi una pausa
”La tua vita inizia quando superi i tuoi orizzonti quotidiani” – Neale Donald Walsch
Il passaggio dalla scuola superiore all’università è un periodo di transizione fondamentale che incide su tutto il resto della vita. Ma non è sempre facile e può anche causare insodisfazione per la propria esperienza universitaria, per la laurea conseguita, senza aver fatto esperienza “del mondo” e trovandosi così impreparati ad affrontarlo. Ed allora al fine di scoprire quello che davvero si vuole dalla vita ed iniziare con il piede giusto, è importante prendersi una pausa prima di incominciare l’università (o anche dopo).
Cos’è un anno sabbatico?
Un gap year è un periodo di pausa, di solito dagli studi, da utilizzare per studiare, viaggiare, fare volontariato o tutte e tre le cose combinate insieme. Non deve necessariamente essere proprio di un anno ma può durare da 2 settimane a 12 mesi o anche di più. E’ importante utilizzare questa pausa nel migliore dei modi, magari combinando qualcosa di divertente che si è sempre voluto fare, con qualcosa di utile per ottenere o rafforzare un’abilità particolare. Per esempio esplorare le diverse opzioni professionali, mentre nel frattempo si cerca di capire quale scegliere o la direzione verso cui si vuole andare. I benefici di un anno sabbatico superano di gran lunga gli eventuali rischi, sempre che sia programmato in modo da trarne divertimento, esperienza e conoscenza.
Prendersi una pausa ripaga
Ci sono molte ragioni per prendersi una pausa. Per rendere meglio all’università in quanto si ha così modo di conoscere meglio se stessi e di apprendere abilità e competenze utili nello studio e nella carriera futura. Per capire meglio prima di iniziare a studiare, cosa si ama e cosa invece è meglio evitare. E quantomeno per acquisire un’idea più chiara di cosa sia davvero importante per se stessi e di come questo sia determinante nella scelta della futura professione. Non c’è davvero nessuna fretta nel prendere una decisione che condizionerà il resto della propria vita!
Fate quello che amate ed amerete quello che farete
Vi ricordate cosa vi piaceva fare quando eravate bambini? Probabilmente avete cambiato idea diverse volte nel corso degli anni e forse ancora oggi non avete completamente le idee chiare. Allora un’esperienza sul campo in nuovi ambienti vi consentirà di comprendere quello che veramente volete fare, perché non si può amare o odiare qualcosa se non lo si è prima provato. E sicuramente non vorrete trovarvi nella situazione di realizzare che qualcosa non fa per voi, solo dopo averla iniziata! Prendersi del tempo per scoprire quello che si vuole davvero può fare quindi risparmiare tempo, denaro e dare la sicurezza di iniziare il giusto percorso sin dall’inizio. In media i laureati, soprattutto in materie tecnico scientifiche, trovano più in fretta un lavoro se hanno alle spalle un’esperienza di stage nell’ambito della propria laurea. Così, se ad esempio volete studiare economia, fate uno stage in questo settore oppure può valere la pena provare a fare qualcosa che vi piaceva quando eravate bambini, ma che non avete più considerato nel corso degli anni: potreste arrivare a capire che quello è davvero il lavoro dei vostri sogni!
Viaggiare non significa perdersi
Viaggiare e prendersi del tempo per esplorare il mondo aiuta a crescere come persona e ad acquisire maggiore sicurezza ed indipendenza. Questo è il tempo in cui scoprire nuovi paesi, culture e persone e fare un’esperienza che vi renderà più appetibili ai datori di lavoro: il 91% di essi riconosce infatti i benefici dello studiare all’estero ed il 73% di coloro che lavorano nelle risorse umane, ammettono che sia un’esperienza costruttiva. Uscendo quindi fuori dai propri orizzonti abituali, è possibile raggiungere nuove prospettive della vita ed una profonda conoscenza di quello che si è e di cosa veramente si vuole dalla vita.
La vita è un’avventura coraggiosa o non è vita affatto
Fare volontariato durante il gap year aiuta a scoprire quello per cui si è veramente portati e a sviluppare nuove abilità. Dovendo organizzare un evento per una raccolta di fondi, si impara a programmare, a pianificare le spese e a metterle in atto. Dipingendo un murale in Tanzania, ci si può sentire appagati per avere dato qualcosa ad una comunità bisognosa e aver così instaurato un legame molto forte: queste possono essere alcune delle esperienze che potrete portare con voi per sempre. Inoltre le aziende in genere apprezzano chi si è impegnato in attività di volontariato. Un’indagine condotta da TimeBank per conto di Reed Executive, una delle più importanti agenzie di collocamento inglesi, ha infatti messo in evidenza che tra le 200 principali aziende del Regno Unito, il 73% dei datori di lavoro preferirebbe assumere un candidato con un’esperienza di volontariato alle spalle rispetto ad uno senza e il 94% di coloro che avevano svolto attività di volontariato per acquisire nuove competenze ha dichiarato di avere tratto beneficio da questa esperienza, trovando il primo lavoro, migliorando il proprio salario o ricevendo una promozione.
Nel complesso,fare attività di volontariato aiuta a trovare nuovi interessi e fornisce un senso di appagamento che fa bene al morale!